Cinque aziende italiane, specializzate nello sviluppo di soluzioni digitali per la gestione ambientale, si integrano per realizzare una filiera industriale dei rifiuti più trasparente ed efficiente. Potrebbe essere riassunta così la storia di DNA Ambiente, “un ecosistema” – come ha scelto di definirsi – che considera l’innovazione un mezzo per mettere al centro le persone in un settore come quello dell’urban waste, che necessita di un equilibrio dinamico.
Il punto di accesso unico ai servizi ambientali e alle informazioni (geolocalizzate) sulla raccolta differenziata è Junker, la più evoluta app a livello nazionale, con oltre 3500 Comuni abbonati e 3 milioni e mezzo di utenti. Grazie a questo “tutor” digitale, scaricabile gratuitamente, i cittadini possono interagire col proprio Comune e/o Gestore e fare in un tap tutte le richieste, senza bisogno di ricorrere a moduli cartacei, numeri verdi o visite all’URP. Il servizio di assistenza clienti non è cancellato, ma anzi ottimizzato grazie al supporto dell’Intelligenza Artificiale, che consente di offrire un’assistenza multilingue, 24/7 e sempre aggiornata, in linea con le prescrizioni ARERA.
Un ecosistema che pone al centro l’utente
Cambia però l’approccio: il cittadino/utente vede riconosciuto il proprio ruolo di attore nella gestione dei rifiuti. Ciò implica, innanzitutto, una maggiore responsabilizzazione già nelle prime fasi della filiera. L’app Junker – che è accessibile anche ai non vedenti e interamente tradotta in 13 lingue – mette tutti in condizione di svolgere una differenziata perfetta e ridurre la frazione secca. Per valorizzare questo impegno, magari in un’ottica di tariffazione puntuale, i contenitori integrati di DNA Ambiente permettono la lettura automatica di ogni singolo conferimento, tramite appositi lettori veicolari o portatili forniti agli operatori.
Parallelamente si moltiplicano (e si semplificano!) le opportunità di coinvolgimento diretto: da Junker, ad esempio, è possibile fotosegnalare situazioni di disservizio o degrado urbano, come contenitori pieni o discariche abusive. Grazie all’IA, il sistema riconosce in automatico le tipologie di rifiuti abbandonati e attiva le squadre di raccolta.
La buona pratica del compostaggio domestico viene poi concretamente incentivata, permettendo di auto-monitorare da app lo stato di attività della compostiera, allegando immagini georeferenziate, per accedere allo sconto Tari (ove previsto).
Così il cerchio si chiude: consultando la propria posizione Tari dall’area riservata in app, le utenze virtuose vedono premiato il proprio impegno e, rispondendo a sondaggi periodici, possono anche valutare la qualità del servizio ricevuto.